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  • Immagine del redattoreEmmanuel Family

Carissimi Sostenitori



Ed amici tutti della Family,


Vi giunga il nostro saluto dal villaggio di Igbedor.


Questo 2020 ha profondamente segnato tutti in tutto il mondo ed anche la nostra “Isola che non c’e’ “!


Dal mese di Marzo anche la Nigeria ha chiuso non solo I confini generali ma anche quelli interni tra Stato e Stato per cercare di contenere la pandemia. Questo ha causato danni economici gravissimi, ma non solo quelli, che si ripercuotono in modo grave nei villaggi interni, rurali, alzando il livello di poverta’ in modo catastrofico. Le popolazioni infatti sono state tagliate completamente fuori dai mercati dove poter vendere tanto necessario per guadagnare qualche spicciolo giornaliero per sopravvivere, ma anche tagliati fuori dall’accesso agli ospedali che sono nelle citta’. I trasporti pubblici sono stati quasi bloccati o costretti a trasportare solo 3 passeggeri alla volta. Questo ha fatto salire alle stelle il costo del trasporto.


Ci sono stati tantissimi morti non tanto per il Covid-19 ma per parto, per infezioni intestinali, per malaria, dovute alla mancanza del raggiungimento degli ospedali.


In Igbedor la situazione e’ collassata. Come sapete tutti I mercati si trovano dall’altra parte del fiume dove pero’ gli attracchi sono stati vietati e I barcaioli rimandati indietro. Anche il semplice approviggionamento giornaliero e’ crollato una volta finite le scorte. La fame e’ entrata in Igbedor, una cosa mai vista!


Sopravvivere per tanti e’ diventata una tragedia e nessun supproto dal governo o da altre istituzioni.


Grazie all’aiuto di tanti di voi, siamo riuscite a distribuire riso, pomodoro concentrato, cubetti di dado e latte in polvere che siamo riuscite ad acquistare con grosse difficolta’ di trasporto proprio per il lockdown. Abbiamo raggiunto oltre 4.000 persone non solo in Igbedor, ma anche nei villaggi limitrofi che ad oggi continuano a venirci a ringraziare. I nostri ragazzi hanno veramente fatto miracoli per trasportare I sacchi da distribuire nei paesi limitrofi a causa dell’arrivo delle piogge torrenziali che rendono le stradine fangose ed impercorribili, ma grazie a Dio e alla loro tenacia, non ci siamo fermati.


Anche il raggiungimento degli ospedali in Onitsha e’ stato un’ impresa difficile. A tale motivo, in Igbedor in circa 10 giorni abbiamo perso 12 persone tra le quali 5 bambini per I quali tutti I nostri sforzi si sono mostrati vani. Due donne in gravidanza non ce l’hanno fatta e neanche I loro bambini che portavano in grembo.


Solo per ben 2 volte abbiamo avuta la fortuna di trasportare due persone in serissima necessita’ in Onitsha all’ospedale, usando strategie incredibili ed anche grazie all’aiuto del nostro amico dottore che ha collaborato in modo fantastico per dare successo a questo viaggio che e’ paragonabile ai viaggi della speranza.


Grazie a Dio in Igbedor non ci sono casi di contaggio, se cosi fosse stato qui sarebbe diventato un disastro.


Abbiamo cercato di istruire le persone soprattutto I giovani, all’igiene piu’ frequente, a mantenere le distanze, all’uso delle mascherine che noi stesse abbiamo confezionato, ma e’ stata dura e quasi impossibile visto che qui praticamente tutto prosegue come di solito e la gente non ha sperimentato direttamente niente di allarmante e di mortale!


Da Luglio il lockdown si e’ allentato un po’: alcuni Stati adesso possono comunicare ma con controlli ed orari da osservare. L’economia in Nigeria e’ crollata ed I costi sono alle stelle e di questo le popolazioni povere ne pagano le conseguenze. Il Governo non offre alcun sostegno.


Con le piogge torrenziali arrivate in ritardo ed abbondanti da subito, anche l’agricoltura sta avendo il collasso. Le inondazioni stanno devastando mesi di sacrifici e distruggendo la speranza di sopravvivere.


Possiamo solo pregare che Dio ci aiuti!


Anche se non siamo riuscite a fare di piu’, abbiamo potuto toccare con mano l’importanza di essere presenti in Igbedor e non solo.


Grazie a tutti di cuore per aver scelto di essere Family insieme a noi, di esserci non importa con quanto e come, ma di esserci.


Grazie veramente a tutti e che Dio vi benedica abbondantemente. Un abbraccio fraterno.



Sr. Enza Guccione insieme alla comunita’ di Emmanuel Family.


Igbedor 7 agosto 2020

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